Metodologia

Il valore dei beni comuni per la collettività

Quali beni comuni?

La nozione di „beni comuni“ (in inglese commons, in tedesco Gemeingüter) è relativamente poco conosciuta a livello internazionale e in genere è mal compresa, soprattutto per quanto concerne il valore di beni sociali e individuali.

In ambito anglosassone, negli Stati Uniti, in Canada, Australia e Nuova Zelanda sono designati come “beni comuni” in primo luogo le risorse naturali, un tempo infinite, il cui sfruttamento eccessivo è noto come la “tragedia dei beni comuni”. L’articolo dallo stesso titolo, a firma di Garrett Hardin, fu pubblicato nel 1968 sulla rivista “Science”.
Per quanto riguarda il continente europeo, densamente popolato da migliaia di anni, la questione dei beni comuni non si pone più come una mera questione di conservazione e salvaguardia delle risorse naturali.

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I Paesi europei oggi si trovano ad affrontare alcuni nuovi problemi, per i quali le ricerche economiche cercano soluzioni praticabili:
1) Il basso tasso di natalità e l’alta qualità della vita comportano l’invecchiamento demografico della maggior parte delle società europee. Ne consegue il rischio di una decrescita economica, mentre sempre meno giovani devono soddisfare le esigenze di sempre più anziani.

2) La maggior parte dei paesi europei ha accumulato enormi debiti, per cui nelle casse pubbliche spesso mancano i fondi necessari allo sviluppo di nuove tecnologie, per l’istruzione e il sostegno alla famiglia.

3) Il crescente divario fra proprietà privata e disavanzi nei bilanci pubblici richiede un dibattito pubblico sui beni comuni messi a disposizione dallo Stato e dai cittadini, nonché sul loro contributo alla riduzione del debito pubblico.

I Beni Comuni Sociali e Individuali come indice di ricchezza di una regione

A differenza della ricerca sui beni comuni di stampo anglosassone, che si concentra sull’uso di beni comuni naturali come aria, mare e terreno, noi consideriamo tre categorie di beni comuni, misurando la ricchezza locale in base alla distribuzione globale di risorse naturali e sociali, ma anche nel privato, nella vita di tutti i giorni, dove doniamo agli altri e a nostra volta ci viene donato.

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Ed ecco come si presenta una considerazione dell’economia come equilibrio fra beni comuni:

Bene Comune Rilievo: elevato Rilievo: medio Rilievo: medio
Beni comuni naturali Materie prime e fonti energetiche rinnovabili Materie prime e fonti energetiche non rinnovabili – Acqua (accesso)
– Terreno (accesso)
– Mare (accesso)
Beni comuni sociali

– Sicurezza e pace

– Salute

– Istruzione

– Informazione
– Diritto/Giustizia
– Traffico pubblico

– Accesso al territorio
– Strade e sentieri pubblici
Beni comuni individuali – Volontariato
– Doni, favori
– Soddisfazione della propria vita
– Felicità
– Religione / Cultura

– Tasso di natalità

– Aspettativa di vita

Nell’ambito di una valutazione globale sulla base di questa sistematica, si pone naturalmente il problema del rilievo e della suddivisione di beni comuni tanto differenti, che in qualsiasi caso incontrerà opinioni e accenti più o meno concordi. Nel corso delle nostre ricerche si è dimostrato valido il seguente schema:

Percentuale Composizione Formula/Base dati

25% beni comuni naturali

– 40% energie rinnovabili
– 20% acqua
– 20% terreno, mare


– 20% potenziale di risorse non rinnovabili (carbone ecc.)

– potenziale in GW/anno
– potenziale in m³/anno
– km2 di territorio usufruibile/no. abitanti

– valore in base ai prezzi del mercato mondiale

32% beni comuni sociali

(beni comuni messi a disposizione a titolo gratuito dalla comunità, generalmente dallo Stato)

– 20% sicurezza e pace


– 20% salute
– 20% istruzione


– 15% accesso al territorio


– 10% informazione
– 10% diritto/giustizia
– 5% traffico pubblico

– Posizionamento del Paese nel Global Peace Index


– Percentuale della popolazione con accesso gratuito

– m² per ogni abitante, espressi in forma percentuale risp. alla superficie complessiva


– Percentuale della popolazione con accesso gratuito

43% beni comuni individuali, suddivisi in:

15% volontariato

– 50% ore di lavoro prestate a titolo gratuito per la comunità
– 50% ore di lavoro prestate a titolo gratuito nell’ambito famigliare e come aiuto fra vicini

Ore/Anno, valore in base alle tariffe orarie di mercato per mansioni equiparabili

7%  religione / cultura

– 50% accesso gratuito ad attività comunitarie

– 50% accesso a prestazioni gratuite

Percentuale della popolazione con accesso gratuito

7% felicità/soddisfazione della propria vita

Posizionamento nel World Database of Happiness

7% tasso di natalità

Tasso di natalità e quota di persone con meno di 18 anni rispetto alla popolazione complessiva

7% aspettativa di vita

Aspettativa di vita media

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admin am April 9th 2010

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