Beni Comuni?

I beni comuni, questi (s)conosciuti

Qualcosa che appartiene a tutti, e che non dev’essere acquistata per poterne fruire, può essere definito come “bene comune”. Mentre nel caso di sole, aria e cielo ci troveremo tutti d’accordo nel definirli beni comuni, con il mare e i fiumi le cose si fanno già più complesse. Andandoci poi a spostare verso terreni e materie prime, la condivisione del simpatico ideale che il mondo appartiene a tutti per alcuni si esaurisce piuttosto bruscamente.

Il concetto di Beni Comuni in genere si riferisce alle risorse che sono di proprietà collettiva. Ciò può includere di tutto, dal terreno al software.
Nell’accezione più popolare, il bene comune descrive uno specifico „bene“ che è condiviso e utile a tutti (o quasi) i membri di una determinata comunità.

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I beni comuni – Alcune definizioni

Risorse naturali: aria, acqua, natura...

Per “beni comuni” tradizionalmente si intendevano quelle risorse naturali – le foreste, l’atmosfera, i fiumi, le zone di pesca, i terreni da pascolo ecc. – che tutti condividevano. Cioè gli elementi materiali e immateriali dell’ambiente che non appartengono a nessuno in particolare ma di cui tutti usufruiscono.

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Beni comuni culturali: la ... sfera della conoscenza

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Se riferiti alla sfera culturale, i beni comuni comprendono: la letteratura, la musica, le arti dello spettacolo, le arti visive, il design, la cinematografia, video, televisione e radio, beni culturali ecc.

I beni comuni possono comprendere i ‚beni pubblici”, quali spazio pubblico, la pubblica istruzione, la sanità e l’insieme delle infrastrutture che consentono alla società di funzionare (come elettricità o i sistemi di distribuzione dell’acqua).

Fra i beni comuni può inoltre rientrare la sfera delle relazioni umane, quali il bisogno di sicurezza, fiducia, cooperazione, condivisione intellettuale e così via. Questi sono gli elementi culturali che la nostra società condivide e che promuovono un migliore funzionamento della comunità e ne favoriscono lo sviluppo.
Secondo alcuni vi è da considerare anche il “bene comune della vita” – il genoma umano che ci rende una specie unica.

Arte e cultura - un bene comune

Anche se un governo centrale può ‚gestire‘ tali beni comuni, in realtà essi rappresentano un’eredità collettiva, e qualsiasi organo di governo ne è un semplice amministratore fiduciario a favore della comunità e delle generazioni future.

La rivista The Ecologist (1996, n.9) fa riferimento ai beni comuni come allo „spazio sociale e politico entro il quale ci muoviamo e agiamo, rispetto al quale avvertiamo un senso di appartenenza e in cui disponiamo di un elemento di controllo sulla nostra vita“, e che fornisce „sostentamento, sicurezza e indipendenza“.
Vi sono una serie di caratteristiche che si prestano molto bene per circoscrivere i reali beni comuni:

  • La prima è che i beni comuni veri non possono essere mercificati – e qualora ciò avvenisse, essi cessano di essere beni comuni.
  • Il secondo aspetto è che, sebbene essi non siano né pubblici né privati, sempre secondo The Ecologist essi tendono ad essere gestiti dalle comunità locali. Anche se questo può essere vero in parte, i beni comuni in nessun caso possono avere carattere di esclusività. Cioè, non possono essere recintati, riservati o delimitati, altrimenti divengono “proprietà” privata.
  • Il terzo aspetto dei beni comuni è che, a differenza delle risorse, essi non sono limitati ma, al contrario, sono denotati da un carattere di “abbondanza” (The Ecologist 1993, n.9). Infatti, se gestiti correttamente, essi contribuiscono a vincere la scarsità.

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admin am April 9th 2010

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